Ricercati fino dai tempi preistorici, i mirtilli devono la loro rinomanza tanto
al sapore quanto alla loro abbondanza. Nei nostri climi infatti nessun altro
frutto selvaggio si offre con tale profusione al raccoglitore. L' estensione
delle macchie di mirtillo compensa la piccolezza delle bacche. La raccolta per
l' industria delle marmellate si effettua con una specie di rastrello manovrato
a braccio teso, nel folto dei cespugli. Con un 5 o 6 % di zucchero, con acido
citrico, malico, chinino, tannino, pectina colorante, i mirtilli non pretendono
di occupare il rango di alimento di elevato valore nutritivo.Si prestano però
molto in pasticceria, dalle tartine alle gelatine, come alla liquoreria. Il succo,
ottenuto mediante pressione ancor freschi, dopo una cottura con aggiunto
dello zucchero dà un eccellente sciroppo da impiegarsi, diluito, come bevanda
per sani ed ammalati. Piacevole al palato, utile, come tutti i frutti selvatici,
moderatamente acidi, negli stati di demineralizzazione e di avitaminosi. Il mirtillo
è meritevole di una maggiore attenzione per le sue notevoli proprietà terapeutiche.
Astringente col suo tannino, antisettico grazie alla natura della sua sostanza
colorante di natura glucosica. Trova impiego per per uso interno ed esterno,
senza che ci sia da temere controindicazioni. Il mirtillo è un semplice antidiarroico
di grande valore, il decotto delle bacche secche è in grado di sterilizzare in 24 ore,
colture di colibacilli e di microbi di tipo tifoide (Bernstein, British med. Journ., 1903).
Sotto questa forma, oppure col succo delle bacche fresche durante la stagione, il mirtillo
è uno dei migliori medicamenti vegetali nelle enteriti acute, nelle colibacillosi intestinali,
nelle diarree infantili ed è un coadiuvante di valore nella dissenteria.
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